Natale in tempo di guerra

SAREBBE NATALE

Mi chiamo Yosef e sono nato a Gaza. Non ho freddo ma la mia mamma ha sete, ha paura e piange.
Mi chiamo Irina e sono nata a Mariupol. Ho tanto freddo e la mia mamma mi stringe e piange.
Mi chiamo Guila e sono nata a Tel Aviv. C’è il sole ma la mia mamma ha perso mio padre e piange.
Mi chiamo Jamal e sono nato a Lagos. La mia mamma mi ha stretto a sé con una fascia per
portarmi sull’acqua, crede di salvarmi ma piange.
Mi chiamo Mohammad e sono nato a Kabul. La mia mamma è disperata ma non può piangere.
Mi chiamo Lamin e sono nato a Yangon. I militari hanno torturato mio padre e mia madre piange.
Mi chiamo Aman e sono nata a Addis Abeba. Non c’è mai tregua qui e la mia mamma, per la
paura, non ha latte e piange.
Mi chiamo Salel e sono nato a Sana’a. È un giorno mite ma in cielo tuonano fuochi strani e la mia
mamma corre tra i sassi e piange.
Mi chiamo Mustafa e sono nato a Khartum. Si ammazzano i fratelli. Mia mamma teme per il suo e
piange.
Mi chiamo Hoda e sono nata a Aleppo. Anche mio fratello è nato tra le bombe che non smettono
mai e la mamma piange.
Sono un bambino. Sono una bambina. Come lo sei stato tu.
Una donna mi ha partorito. Come una donna ha partorito te.
Sotto un altro cielo. Su un’altra terra.
Un cielo e una terra dove il silenzio non ha tempo per farmi ascoltare la ninna nanna.

Le studentesse, gli studenti, la Dirigente, i Docenti, il Personale dell’Istituto L. Einaudi

cantano con il cuore una ninna nanna di Natale
a tutte le bambine e a tutti i bambini delle terre martoriate

Prof.ssa Francesca Zerman

Nella foto la raffigurazione della nascita in tempo di guerra, allestita dalla prof.ssa Francesca Zerman, dal prof. Maurizio Malvestio, dalla classe 5E e dalle studentesse e dagli studenti rappresentanti di Istituto.