Si conclude con la festa di fine anno il percorso delle classi V. Con l’abbraccio di tutta la scuola, dei Docenti, delle Collaboratrici scolastiche, degli Assistenti tecnici e amministrativi, della Dirigente scolastica.
Sarete sempre parte di noi, della nostra storia, della nostra scuola, Vi ricorderemo con affetto, dimenticheremo i vostri voti e ci resterà, per sempre, il vostro sorriso.
Carla Vertuani
Da L’ora di Lezione di Massimo Recalcati:
“E venne il tempo della maturità. La febbrile attesa della vigilia, il sonno agitato, l’angoscia di prestazione, l’attesa opprimente dei genitori, il volto severo dei commissari, la ripetizione dei programmi a voce alta recitata come un mantra, la febbrile attesa della vigilia, le fantasie di annebbiamenti e smarrimenti clamorosi durante il colloquio, la sfrontatezza temeraria del bluff o la memorizzazione disciplinata e compulsiva, il calcolo ansioso dei giorni, la liberazione finale. L’esame di maturità e il suo corteo di ricordi continua a riapparire per molti nei sogni, spesso nella forma dell’incubo. Esso tende a diventare la matrice di tutte le prove, di tutte le verifiche, di tutti i giudizi, assumendo l’aura epica dell’esame degli esami. L’esame di maturità ha delle gambe e ci insegue. Perché avviene? Perché è un uscio che si apre su di una terra ignota, perché sancisce la fine del mondo del figlio-studente e l’inizio del tempo delle scelte che faranno il nostro destino”.