19 luglio 1992-19 luglio 2022 per non dimenticare

Trent’anni dopo, Fiammetta Borsellino riesce ancora a tirare fuori dal pozzo dei ricordi episodi del tutto inediti. Perché – spiega – c’è anche una sorta di allenamento della memoria serena portato avanti con costanza giorno dopo giorno grazie al modo di vivere ed elaborare il lutto. “Dipende anche da come vivi la perdita. La magia per noi è stata quella di affrontarla in modo naturale. Noi”, spiega, “abbiamo sempre condiviso la nostra storia con il sorriso e la gioia, ogni aneddoto è una felicità, non abbiamo mai vissuto nel culto della morte e d’altronde mio padre era un amante della vita. Questo atteggiamento ha sempre prevalso ed è la nostra forza ed è il motivo per cui ci siamo sempre concentrati sulla vita che va avanti per non rimanere cristallizzati nella cappa della morte”

“La lotta alla mafia, il primo problema da risolvere nella nostra terra bellissima e disgraziata, non doveva essere soltanto una distaccata opera di repressione, ma un movimento culturale e morale che coinvolgesse tutti e specialmente le giovani generazioni, le più adatte a sentire subito la bellezza del fresco profumo di libertà che fa rifiutare il puzzo del compromesso morale, dell’indifferenza, della contiguità e quindi della complicità.”

Paolo Borsellino

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